Il festival, ideato e diretto dalla sociologa e giornalista Eleonora de Nardis Giansante, ha
concluso con grande successo di critica le sue prime tre edizioni in cui si sono succedute firme
internazionali del calibro di Donatella Di Pietrantonio, Nadia Terranova, Valeria Parrella, Giulia
Blasi, Vera Gheno, Anna Giurickovic Dato, Djarah Kan, solo per citarne alcune.
Mente e cuore di un evento che si accresce di pubblico e di interesse di anno in anno, la
direttrice di Ju Buk (che in gergo sta ad indicare la bisaccia del pastore) spiega perché ha scelto
di svolgere questo festival proprio a Scanno, storicamente enclave di cultura matriarcale,
laddove un tempo gli uomini, pastori transumanti , lasciavano la regione per emigrare con le
mandrie e le greggi a Sud, lasciando a madri, mogli e figlie il compito sociale ed economico di
gestire la vita del borgo. Lo stesso costume tradizionale della donna scannese è metafora
vivente della centralità della donna nella cultura scannese, rappresentato dal caratteristico e
sontuoso copricapo a fez con le trecce raccolte sulla nuca, rintracciabile nell’iconografia
femminile di culti pagani indoeuropei di dee e sovrane divinizzate; proprio l’abito muliebre di
Scanno è attualmente candidato a entrare nella lista del patrimonio Unesco come bene
materiale dell’intera umanità.
L’intento è quello di ricondurre Scanno, paese amato da fotografi e artisti di fama, Cartier
Bresson, Giacomelli ed Escher su tutti, a quello status cosmopolita e intellettuale degli anni
Cinquanta e Sessanta, quando ai tavoli del bar Centrale discorrevano scrittori, registi, attori,
artisti dell’intellighenzia dell’epoca.
“Nessuno pensava che Ju Buk potesse davvero osare il volo: le altre manifestazioni letterarie
possono contare su solide squadre di collaboratori e fondi a disposizione per l’organizzazione
e l’accoglienza e contano sul sostegno materiale di più realtà territoriali. Quest’anno Ju Buk
ha ottenuto gli alti patrocini della Regione Abruzzo e del Ministero della Cultura, segno che
l’evento sta acquistando prestigio a livello locale e nazionale, come dimostra la crescente
attenzione dei media alle tematiche dibattute durante la tre giorni e i fuori rassegna agostani.
Ma è soprattutto grazie al sostegno degli scannesi, dai volontari ai valenti tecnici, che sono
riuscita a realizzare questo piccolo miracolo di confronto e dialogo, oltre a una rassegna
letteraria di altissimo livello culturale e immenso valore antropologico. Sono molto grata alla
gente di Scanno che ne ha compreso il valore e l’importanza” commenta Eleonora de Nardis.
Nel programma di Ju Buk quest’anno, infatti, non si sono avvicendate sul palco solo scrittrici
ma anche attiviste come l’attrice Valentina Melis testimonial di Differenza Donna,
l’economista Azzurra Rinaldi, la politica Marta Bonafoni, la giornalista di guerra Barbara
Schiavulli., la presidente di Confindustria dell’ Aquila Laura Tinari. Un vero e proprio congresso
dunque, trasversale ed eterogeneo, concepito come confronto costruttivo di idee e scambio
osmotico tra culture e generazioni; un vero e proprio laboratorio da cui sono state lanciate
proposte culturali e civili, nella promozione di diritti e pari opportunità e nell’affrontare temi
imprescindibili per il progresso sociale, dalla bioetica alle migrazioni.
Si pensa già alla quarta edizione, certi che accadranno cose meravigliose sotto il cielo stellato
della prossima estate: appuntamento con le scrittrici guerriere dal 26 al 28 luglio 2024,
naturalmente a Scanno.