Da tre anni, a luglio, il borgo montano dal lago a forma di cuore abitato dalle ultime anziane in costume tradizionale diventa il centro del dibattito culturale femminile e femminista, nel segno delle donne che tramandano e che allo stesso tempo compiono rivoluzioni.
22 agosto 2023 - Il festival, ideato e diretto dalla sociologa e giornalista Eleonora de Nardis Giansante, ha concluso con grande successo di critica le sue prime tre edizioni in cui si sono succedute firme internazionali del calibro di Donatella Di Pietrantonio, Nadia Terranova, Valeria Parrella, Giulia Blasi, Vera Gheno, Anna Giurickovic Dato, Djarah Kan, solo per citarne alcune.
Mente e cuore di un evento che si accresce di pubblico e di interesse di anno in anno, la direttrice di Ju Buk (che in gergo sta ad indicare la bisaccia del pastore) spiega perché ha scelto di svolgere questo festival proprio a Scanno, storicamente enclave di cultura matriarcale, laddove un tempo gli uomini, pastori transumanti , lasciavano la regione per emigrare con le mandrie e le greggi a Sud, lasciando a madri, mogli e figlie il compito sociale ed economico di gestire la vita del borgo. Lo stesso costume tradizionale della donna scannese è metafora vivente della centralità della donna nella cultura scannese, rappresentato dal caratteristico e sontuoso copricapo a fez con le trecce raccolte sulla nuca, rintracciabile nell’iconografia femminile di culti pagani indoeuropei di dee e sovrane divinizzate; proprio l’abito muliebre di Scanno è attualmente candidato a entrare nella lista del patrimonio Unesco come bene materiale dell’intera umanità.
L’intento è quello di ricondurre Scanno, paese amato da fotografi e artisti di fama, Cartier Bresson, Giacomelli ed Escher su tutti, a quello status cosmopolita e intellettuale degli anni Cinquanta e Sessanta, quando ai tavoli del bar Centrale discorrevano scrittori, registi, attori, artisti dell’intellighenzia dell’epoca.
“Nessuno pensava che Ju Buk potesse davvero osare il volo: le altre manifestazioni letterarie possono contare su solide squadre di collaboratori e fondi a disposizione per l’organizzazione e l’accoglienza e contano sul sostegno materiale di più realtà territoriali. Quest’anno Ju Buk ha ottenuto gli alti patrocini della Regione Abruzzo e del Ministero della Cultura, segno che l’evento sta acquistando prestigio a livello locale e nazionale, come dimostra la crescente attenzione dei media alle tematiche dibattute durante la tre giorni e i fuori rassegna agostani. Ma è soprattutto grazie al sostegno degli scannesi, dai volontari ai valenti tecnici, che sono riuscita a realizzare questo piccolo miracolo di confronto e dialogo, oltre a una rassegna letteraria di altissimo livello culturale e immenso valore antropologico. Sono molto grata alla gente di Scanno che ne ha compreso il valore e l’importanza” commenta Eleonora de Nardis.
Nel programma di Ju Buk quest’anno, infatti, non si sono avvicendate sul palco solo scrittrici ma anche attiviste come l’attrice Valentina Melis testimonial di Differenza Donna, l’economista Azzurra Rinaldi, la politica Marta Bonafoni, la giornalista di guerra Barbara Schiavulli., la presidente di Confindustria dell’ Aquila Laura Tinari. Un vero e proprio congresso dunque, trasversale ed eterogeneo, concepito come confronto costruttivo di idee e scambio osmotico tra culture e generazioni; un vero e proprio laboratorio da cui sono state lanciate proposte culturali e civili, nella promozione di diritti e pari opportunità e nell’affrontare temi imprescindibili per il progresso sociale, dalla bioetica alle migrazioni.
Si pensa già alla quarta edizione, certi che accadranno cose meravigliose sotto il cielo stellato della prossima estate: appuntamento con le scrittrici guerriere dal 26 al 28 luglio 2024, naturalmente a Scanno.
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