Il rapporto Unioncamere/Tagliacarne fotografa una realtà dinamica: su tutto architettura e design. Indietro editoria libraria e stampa quotidiana
21.08.2023 - In crescita l'industria culturale, che in Italia cresce grazie soprattutto all'architettura e design, mentre l'editoria e la stampa perdono colpi. E' quanto emerge da un'analisi di Unioncamere e centro studi Tagliacarne sul totale delle oltre 275.000 imprese culturali esistenti in Italia. Una su quattro, parliamo del 24,5%, è costituita da donne, una su 10, il 10,2%, è guidata da giovani di meno di 35 anni di età. Il peso percentuale di donne e giovani è maggiore rispetto al totale delle aziende italiane, in cui le imprese femminili sono il 22,2% e quelle giovanili l'8,7%. Hanno invece un'incidenza minore, ma comunque non trascurabile, le imprese condotte da stranieri, che costituiscono il 5,6% del totale delle imprese culturali e creative (a fronte del 10,8% complessivo).Buono il ritmo di crescita delle imprese culturali nel 2022: +1,85% rispetto al 2021, e soprattutto quello delle imprese giovanili: +2,84% con quasi 600 imprese in più. Cresce anche la partecipazione degli stranieri (+2,04) mentre inferiore alla media e' l'aumento delle imprese femminili (+1,19%).
"Forse per l'alto livello di scolarizzazione (la domanda di laureati nelle imprese culturali e creative nel 2022 e' pari al 40,6%, a fronte del 15,1% del totale economia) o per l'utilizzo di piattaforme digitali (da quelle musicali a quelle televisive e dell'editoria) l'industria della cultura mostra di essere attrattiva per i giovani e per le donne d'impresa e da' spazio a giovani occupati di 25-44 anni in modo piu' accentuato rispetto al resto dell'economia", sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete che aggiunge "facciamo in modo che questo universo, che ha una ricaduta importante sull'economia del Paese, continui a crescere e a rafforzarsi".
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